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Canapa come terapia: “Gli effetti sullo spirito sono ottimi”

canapa come terapia

Luca soffre di glaucoma, è al corrente che la canapa come terapia sarebbe utile per il suo caso, ma è senza prescrizione.

Mi chiamo Luca Guzzetti, ho 55 anni e sono docente presso il Dipartimento di Scienze della Formazione di Genova. Dopo un forte calo della vista circa 10 anni fa mi è stato diagnosticato il glaucoma.

Il glaucoma e i colliri

L’occhio sinistro aveva perso gran parte della sua funzionalità, mi restava solo il 12% di capacità visiva, mentre l’occhio destro, seppur affetto dal glaucoma, è messo decisamente meglio, tanto che il campo visivo complessivo mi permette di condurre una vita normale e mi ha anche permesso di rinnovare la patente di guida.

I colliri che utilizzo non curano il glaucoma, nel senso che non riescono a migliorarmi la vista, ma bloccano il processo degenerativo. Assumo Azopt all’occhio sinistro mattina e sera, e Ganfort a entrambi gli occhi alla sera.

Questi colliri non mi lasciano nessun effetto collaterale grave, salvo la crescita delle ciglia e un certo affaticamento degli occhi che contrasto con un collirio omeopatico che si chiama Cineraria Maritima.

La canapa come terapia: l’ignoranza dei medici

Ho considerato la canapa come terapia per migliorare la situazione dei miei occhi, soprattutto dopo la lettura di materiale informativo su cannabis e glaucoma, ma la stabilizzazione della situazione, grazie all’uso regolare dei colliri, non mi ha spinto a cercare rapidamente altri rimedi.

In passato non ho mai provato la strada di questa terapia, anche perché, quando ne ho parlato con i medici, questi si sono mostrati completamente all’oscuro delle virtù terapeutiche delle canapa indiana contro il glaucoma.

In generale mi pare che i medici siano estremamente disinformati sull’uso terapeutico, in oculistica e non , della cannabis. L’impressione è che viga un vero e proprio tabù.    

Speriamo che gli sviluppi della legalizzazione della cannabis per uso medico e ricreativo negli Stati Uniti possa aiutare a far cambiare l’atteggiamento dei medici in Europa e soprattutto in Italia.

D’altra parte fino a qualche anno fa, non mi ero nemmeno mai voluto rifornire al mercato nero perché non apprezzo particolarmente gli effetti psicotropi della canapa e, se avessi voluto provare, mi sarebbe piaciuto trovare delle modalità di assunzione che ne limitino per quanto possibile gli effetti sulla psiche.

La canapa come terapia: il mercato nero

Dal 2018 circa, faccio un uso moderato della cannabis, sia legale che illegale, con effetti che non saprei valutare sulla vista, ma ottimi sullo spirito.
Non ho ancora avuto il coraggio di affrontare l’iter burocratico, per quanto ne so, è molto macchinoso e lungo, e non è neanche detto che trovi un medico che mi prescriva la cannabis per il glaucoma. Nel frattempo, ho pensato anche di piantare qualche seme in giardino, dato che la normativa italiana sembra abbia recentemente legalizzato la coltivazione diretta per uso personale.

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